Tito Flavio Domiziano, ultimo della dinastia flavia, fu imperatore romano dal 81 d.c. al 96 d.c., anno della sua morte. Nominatosi dominus ed deus (“signore e dio”), realizzò un’imponente villa riportante il suo nome, situata sul promontorio del Circeo ed affacciata sul Lago di Paola.
La villa era corredata da piscine termali, raggiungibili dalla palestra tramite un corridoio.
Una volta terminati gli esercizi fisici, si poteva accedere alla piscina fredda, denominata frigidarium. Successivamente si poteva passare ad un’altra vasca, chiamata tepidarium, per abituare il corpo alla crescente temperatura dell’acqua; in ultimo, si potevano completare le terme nel calidarium. Quest’ultima vasca veniva scaldata originariamente con grandi bracieri posti al centro del salone.
Dopo qualche tempo, il riscaldamento venne sostituito dal sistema chiamato ipocausto (dal greco hypocaustum) che rivoluzionò la tecnica di riscaldamento dell’epoca: il calore generato da un forno a legna veniva incanalato sotto il pavimento della piscina, rialzato tramite pilastrini. Naturalmente erano anche presenti mattoni forati e canalizzazioni allo scopo di disperdere i vapori della combustione.
L’impianto era corredato da tubazioni sovrastanti la vasca, che avevano il compito di immettere acqua riscaldata in piscina.
Le soluzioni tecniche adottate in questa struttura termale erano quindi davvero all’avanguardia per l’epoca, risultando incredibilmente attuali ancora oggi: basti pensare agli odierni riscaldamenti a pavimento per notare le somiglianze.
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