Quando si parla di piscine interrate ognuno di noi si immagina uno specchio d’acqua, di solito blu o azzurro, che ci rende gradevole anche la più calda delle giornate estive.
Con un piccolo sforzo di immaginazione possiamo innanzitutto cambiare il colore della piscina, visto che oggi i colori più richiesti sono ben lontani dalla classica scala di blu: color sabbia, grigio chiaro e tinte antracite sono attualmente i toni più apprezzati da chi desidera una piscina tutta per sé.
Ma se vi diciamo di immaginare una piscina a sfioro, sapete di cosa parliamo e riuscite a visualizzarla? Se non sapete di cosa si tratta, vi spieghiamo in cosa consiste e come funziona una piscina a sfioro, in modo che possiate iniziare ad immaginarvi una piscina fatta così!
Pensate ad uno specchio d’acqua allo stesso livello dell’ambiente circostante; nessun gradino tra acqua e pavimentazione, nessuna interruzione visiva o dislivelli tra la zona calpestabile e l’interno della piscina. Vi renderete sicuramente conto a questo punto di aver già visto piscine simili, magari in contesti architettonicamente molto curati; infatti, lo sfioro è una soluzione che oltre ad alcuni vantaggi tecnici, si caratterizza per un’eleganza senza confronti e si presta quindi ad essere impiegato in ambienti che richiedono accorgimenti speciali dal punto di vista estetico.
Entrando nel tecnico, la definizione di “piscina a sfioro” viene dal sistema di circolazione dell’acqua, che appunto sfiora al di sopra del bordo superiore della piscina per andare a riversarsi in un canale perimetrale di raccolta. Il canale è dotato di tubazioni opportunamente dimensionate che convogliano l’acqua in quella che viene chiamata vasca di compenso, una vasca appunto che deve avere la capacità di raccogliere tutta l’acqua proveniente dal canale di sfioro, anche in caso di utilizzo della piscina da parte di molte persone contemporaneamente.
Dalla vasca di compenso, l’acqua viene aspirata dalle pompe ed inviata ai filtri; una volta depurata, l’acqua ritorna in piscina tramite bocchette di immissione poste sul fondo. In questo modo, la spinta dell’acqua proveniente da sotto porta man mano l’acqua più superficiale nel canale, rendendo continuo il flusso necessario alla filtrazione.
Ma l’estetica è l’unica motivazione per scegliere una piscina a sfioro?
In realtà lo sfioro, specialmente se presente su tutto il perimetro della piscina, è il sistema di circolazione che garantisce la migliore e più rapida pulizia della superficie. Dall’avvio dell’impianto, i detriti galleggianti presenti in acqua verranno rimossi più velocemente rispetto ad un sistema a skimmer ed il ricambio dell’acqua superficiale avviene con maggiore frequenza, un aspetto non trascurabile considerando che la maggior parte dell’inquinamento presente in vasca si concentra nei primi centimetri d’acqua: per questa ragione in caso di vasche ad utilizzo pubblico o semi-pubblico, la circolazione a sfioro diventa obbligatoria per le piscine con superficie uguale o superiore ai 100 m2.
Quindi, piscina a sfioro sempre e comunque? Nei casi prescritti dalla legge sì, in altri contesti lo sfioro rimane una scelta di natura prevalentemente estetica: a livello di circolazione dell’acqua i classici skimmers garantiscono una soluzione assolutamente ottimale per la maggior parte delle piscine ad uso privato e comportano una notevolissima riduzione dei costi di realizzazione.
Sfioro o skimmer quindi? E lo sfioro infinito su un lato solo? Per aiutarti a scegliere, in questo articolo mettiamo a confronto pro e contro dei diversi sistemi di circolazione: Piscina a skimmer, piscina a sfioro e piscina a sfioro infinto: guida alla scelta del sistema di circolazione dell’acqua.
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